Titolo originale: La Morte dei miracoli
autore: frankie hi-nrg
anno: 1997
Lo ricordo come fosse ieri quel giugno del 1997.
Citando i Negrita “Che cos’ero a vent’anni? Un manicomio su un letto di danni”.
Un periodaccio di quelli che solo la post-adolescenza, prodroma di tutti i futuri errori, poteva confezionare.
Le radio davano in heavy rotation Quelli che Ben Pensano, un pezzo rap epocale che colpiva nel segno una società che troppo spesso risultava patinata e impermeabile alla denuncia.
Si trattava della terza traccia di uno degli album che mi ha salvato la vita: La Morte dei Miracoli.
Verba manent
Un caro amico, ormai perso per strada per scelte diverse, mi aveva fatto ascoltare l’album Verba Manent di Frankie Hi-NRG. Già tra quelle tracce si annusava un rap colto, il piacere di ascoltare un rapper che non strascicava le parole. Anzi, le scandiva per bene perchè sapeva bene quale fosse il loro potere.
Potere alla Parola, Fight da Faida, Libri di Sangue: ho ancora i brividi.
Faccio la mia Cosa, Omaggio, tributo, riconoscimento: ancora sorrido.
autodafè
E arriva La Morte dei Miracoli, edizione 1998 con le 54 tracce fantasma di silenzio che per ascoltare il remix rock de La Cattura ogni volta era un calvario.
Non so quante volte ho ascoltato in loop questo album con il mio Sony Discman che pesava qualche etto.
Inevitabile il focus su Autodafè in quel periodo nero.
Ma i temi raccontati da Giù le Mani da Caino (pena di morte), Accendimi (l’imperante televisione), il Beat come Anestetico (la musica salvifica) entrarono pian piano sotto pelle.
Fili
Passano gli anni e il cd è sempre là, vicino a Verba Manent e prima di Ero un Autarchico. Quest’ultimo album mi ha permesso di conoscere seppur brevemente Frankie alla presentazione a Bologna. Persona deliziosa e gentile.
Passano gli anni, si matura e si inventano nuovi modi di stare bene con se stessi.
Magari ascoltando Fili, sempre dal medesimo album, gustandosi le parole e il campionamento di Questione di Feeling al suo interno.
Arte pura.
references
La Morte dei Miracoli su Wikipedia