titolo originale: 1984
autore: GEORGE ORWELL
anno: 1949
1984 è un libro che non dovrebbe mai mancare in una biblioteca.
Fa parte della mia trilogia distopica, che lo accomuna a Farenheit 451 di Bradbury e Mattatoio n° 5 di Vonnegut.
A distanza di anni, non perde la sua potenza visionaria e se pensiamo che l’autore ambienta gli accadimenti del libro ad appena 35 anni dalla sua pubblicazione, significa che già al suo tempo vedeva “eventi” che di lì a poco sarebbero diventati non solo reali, ma anche ripetitivi nel Tempo.
il futuro più cupo
Winston è parte di un meccanismo perverso che riscrive la Storia e la Realtà quotidianamente. Al Ministero della Verità si mantiene costante l’infallibilità del Partito.
Il mondo è diviso in tre grandi blocchi che si combattono costantemente, ma la cosa più terribile è il contesto nel quale si vive: tutto è controllato dal Socing (il socialismo estremo), il cui comandante in capo è il Grande Fratello.
Lui tutto vede, lui tutto conosce, lui è onnipresente.
Winston ha un afflato di ribellione quando conosce Julia, iniziando a provare dei sentimenti per lei.
Sentimenti che sono vietati dal Partito.
Non esiste un lieto fine, in un futuro così cupo.
la complessità dell’opera
Doverosa premessa, stiamo parlando di un caposaldo dei romanzi distopici.
Riuscire a focalizzare tutti i punti dell’opera in un breve articolo di blog, peraltro redatto da me, è qualcosa di impensabile.
Orwell non tratteggia una storia, non abbozza una ambientazione, non stabilisce alcune regole.
Lui descrive minuziosamente ogni singolo evento che rende il Partito e il Grande Fratello l’abominio che sono, la loro forza mediatica e militare in grado di schiacciare e obnubilare non solo gli eserciti nemici ma l’intera coscienza condivisa dei popolo.
Non c’è vittoria in un confronto con un potere così assoluto, in grado di far tradire chi diresti di non tradire mai.
la neolingua
Tra i tanti particolari che rendono unico il contesto di 1984 è sicuramente la presenza e l’utilizzo della Neolingua. Le parole sono importanti e il Partito lo sa bene.
Pertanto attraverso questo nuovo linguaggio, non solo viene sostituito il vecchio linguaggio ma attraverso un impoverimento dei termini utilizzati, si riduce ed elimina la possibilità di creare un discorso di tipo critico, ovvero in grado di mettere in discussione quanto imposto dal Partito.
Sono passati ad oggi 75 anni dalla pubblicazione del libro, ma a ben guardare il linguaggio utilizzato oggi nella realtà, nei social e nei media, c’è da farsi venire i brividi.
vittime di noi stessi
Alla fine, siamo vittime di noi stessi, che accettiamo ciò che ci viene imposto pagando il prezzo per ciò che crediamo che siano benessere e libertà.
Se pensiamo che l’agghiacciante Grande Fratello di 1984 è diventato il nome di un format di reality show, c’è veramente da chiedersi se siamo coscienti di dove stiamo andando.
L’attualità di questo romanzo esisterà sempre nella misura in cui continueremo ad accettare di essere vittime.
references
1984 su Enciclopedia Britannica